L'Oratorio di Multedo torna all’antico splendore

Colori vivi, immagini nitide, affreschi che raccontano una storia lunga secoli. Lungo l’antica salita monte Oliveto, si incrocia quasi subito l’oratorio dell’Oratorio dei SS. Nazario e Celso, che è tornato all’antico splendore mostrando tutta la ricchezza degli affreschi che ricoprono l’intera superfice interna. L’ultimazione dei lavori di restauro duranti più di un decennio è stata celebrata con una S. Messa presieduta dall’Arcivescovo martedì 7 marzo alla presenza della Arciconfraternita dei Santissimi Nazario e Celso e della comunità parrocchiale di Multedo. Mons. Tasca è stato accolto dal parroco don Giuseppe Parisi all’altezza della società operaia cattolica, per poi procedere in processione lungo l’antica via che porta verso l’oratorio e prosegue fino alla chiesa parrocchiale.

Durante la celebrazione l’Arcivescovo si è soffermato sulla storia che i muri di questo oratorio hanno vissuto: “una bella storia iniziata nel 1100 e che oggi siamo chiamati a continuare, per ricordare chi ci ha preceduto pensando a quanto ha amato questo luogo”. Proprio sulla prospettiva futura ha voluto lasciare un ulteriore pensiero invitando i presenti a costruire una grande storia, ad avere coraggio come hanno fatto chi ha costruito e mantenuto questo luogo di preghiera nei secoli precedenti. “Chiediamo al Signore il dono di avere la fantasia per costruire nuove storie, invitandovi a portare avanti la fede, la speranza e il coraggio che questo luogo ci tramandano” ha concluso mons. Tasca.

A conclusione della celebrazione il parroco ha ringraziato l’arcivescovo per la presenza significativa in questa occasione importante. Anche il priorato delle confraternite si è unito alla celebrazione con un rappresentante che ha ringraziato il lavoro prezioso del priore e di tutti i confratelli.

Prima della conclusione della celebrazione il priore dell’Arciconfraternita ha riferito il proprio grazie verso tante persone che sono state vicine, ricordando come la guida del beato Carlo Acutis abbia accompagnato negli ultimi anni il servizio alla comunità facendo proprio il motto del giovane “Non noi, ma Dio”.