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AC, il genovese Alberto Macchiavello eletto nel Consiglio nazionale

XVII Assemblea Nazionale dell’Azione Cattolica in modalità on line: l’esperienza della delegazione ligure

AC, il genovese Alberto Macchiavello eletto nel Consiglio nazionale

La particolarità del momento storico che stiamo vivendo ha richiesto che la XVII Assemblea nazionale dell‘Azione Cattolica si adeguasse alla normativa vigente, per poter accogliere tutti senza correre alcun rischio: attraverso la "Scrivania del delegato", gli incaricati di tutte le regioni di Italia si sono incontrati sulla piattaforma Zoom, per vivere dal 25 aprile al 2 maggio appuntamenti che hanno sfidato le distanze fisiche che si è chiamati a rispettare.

A rappresentare l’associazione diocesana di Genova il presidente Luca Mazzolino e altri tre delegati: Lorenzo Curinga per gli adulti, Irene Cataldi per i giovani e Matteo Di Biase per l’Acr.

Il pomeriggio del 25 aprile si è aperto con il caloroso saluto del Presidente nazionale di AC, Matteo Truffelli, attento e preciso nell'introdurre il Documento assembleare in merito al quale, in un momento successivo, si sono formati gruppi di lavoro che si sono occupati di leggere e confrontarsi su una specifica parte del documento in questione, che darà le linee guida del cammino associativo nel prossimo triennio. Nelle sere del 27 e del 29 aprile sono state proposte occasioni di preghiera comunitaria e di approfondimento sul tempo che stiamo percorrendo, fruibili anche attraverso i canali Facebook e YouTube, tecnologie utilizzate per accogliere anche chi non ha partecipato all'Assemblea in veste di delegato. Quindi il 30 aprile l’incontro del Consiglio nazionale uscente con Papa Francesco, sempre molto toccante e ricco di spunti ripresi in Assemblea nei giorni seguenti. Ad inaugurare la giornata del 1° maggio è stata la relazione di Matteo Truffelli, che ha saputo farsi portavoce autentico delle parole, degli insegnamenti e dell'esempio che Papa Francesco ha espresso prevalentemente nelle encicliche Laudato Si' e Fratelli Tutti. Centrale è stato l'invito a cambiare se stessi per cambiare la Chiesa, impegnandosi ad essere coerenti, a pregare e a mettersi a servizio degli altri, sotto l'egida della mitezza come "rifiuto di ogni forma di arroganza". In linea con la necessità della realizzazione del cambiamento che auspichiamo, si è sottolineata l'urgenza di interessarsi in maniera più autentica e responsabile alla vita politica del proprio Paese e del mondo intero, perché si generi davvero una nuova umanità. La conversione sulla quale il papa - come ricorda Truffelli - richiama la nostra attenzione, è una "conversione missionaria", che ci rammenti che la nostra dev'essere una "Chiesa in uscita", che sfida la comodità della propria ‘comfort zone’ per camminare con convinzione e sinodalità sull'esempio di Cristo.

La lunga e meticolosa condivisione sugli emendamenti integrativi, aggiuntivi o sostitutivi da apportare o meno alle diverse parti del Documento assembleare, tenutasi tra il pomeriggio e la sera del 1° maggio, per poi concludersi nella giornata successiva, è stata inframmezzata da un momento di preghiera che poneva al centro il mondo del lavoro. Si è ribadita l'importanza dell'espressione della creatività, dell'originalità e della libertà nel proprio lavoro, senza sottovalutare l'orientamento che esso è chiamato ad assumere verso le altre persone, contro l'individualismo, l'indifferenza e la solitudine che spesso attanagliano la nostra società.
La condivisione degli emendamenti e l'ascolto degli eventuali pareri contrari, ha permesso a tutti di tornare a meditare sui punti chiave che rendono possibile un'azione cattolica capace di realizzarsi concretamente nel mondo. L'Assemblea si è soffermata infatti sulla centralità delle relazioni interpersonali, sul discernimento, sulla cura verso "la casa comune", sullo stile sinodale, sulla famiglia e sulla responsabilità che dev'essere assunta dal singolo e dalla singola parrocchia.

Dopo la condivisione di alcune mozioni che dovranno essere considerate dal nuovo Consiglio nazionale, verso la conclusione del pomeriggio domenicale trascorso insieme, si è comunicata la composizione del Consiglio stesso. Per il settore ACR sono stati eletti: Emanuele Lovato, Claudia D'Antoni, Maurizio Tibaldi, Claudia D'Angelo, Giuseppe Telesca, Marta Zambon e il genovese Alberto Macchiavello; per il settore giovani: Lorenzo Zardi, Emanuela Gitto, Matteo Benedetto, Maria Chiara Carrozza, Tommaso Sereni, Giuditta Torrini e Alice Bianchi; per il settore adulti: Paola Fratini, Massimiliano Bosso, Paola Panzani, Angela Paparella, Francesco Carrozzo, Renato Meli e Nicola De Santis.
I ringraziamenti finali del Presidente uscente, Matteo Truffelli, nell'autenticità della loro commozione, hanno richiamato ancora una volta l'attenzione di ciascuno alla dimensione della cura, intesa come volersi bene, voler bene e in particolare voler bene all'AC e alla Chiesa.

Fonte: Il Cittadino
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