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"Praedicate Evangelium": ecco la bozza del documento di riforma della Curia

Presentato ieri a conclusione dei lavori del Consiglio dei Cardinali

"Praedicate Evangelium": ecco la bozza del documento di riforma della Curia

“Praedicate Evangelium”. È il titolo provvisorio della bozza del documento di riforma della Curia Romana, al centro della 25ª riunione del C9, che si è concluso mercoledì 13 giugno.

Mentre la bozza della nuova costituzione della Curia Romana è in dirittura d'arrivo, l'ultima riunione del C9, il Consiglio dei Cardinali, si è conclusa con un testo, elaborato dal Consiglio di cardinali, che riassume le tappe del processo di riforma della Curia romana, dal 13 aprile 2013 al 10 aprile 2018. La prima riunione del C9 - si ricorda nel documento diffuso dalla Sala Stampa della Santa Sede -  si è svolta il 1° ottobre 2013 nella Biblioteca Privata del Palazzo Apostolico.

 Prima di queste riunioni i membri del Consiglio hanno tenuto due incontri preliminari, il 28 e 30 settembre 2013. All'iniziale gruppo di 8 membri componenti il Consiglio a partire dal 1° luglio 2014 è stato aggiunto il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin.

Le sessioni del Consiglio di Cardinali, dal 1° ottobre 2013 al 25 aprile 2018, sono state 24 per un totale di 139 riunioni ufficiali. Già prima dell'avvio ufficiale dei lavori i membri del Consiglio hanno avuto la possibilità di studiare circa cento dossier, di diversa ampiezza e di varia provenienza. Uno dei componenti il Consiglio, in particolare, e su mandato del Papa ha raccolto dai Prefetti delle Congregazioni e dagli altri Capi Dicastero della Santa Sede i suggerimenti e le indicazioni dagli stessi ritenuti necessari o utili per il lavoro di riforma della Curia romana.

I principi-guida per il lavoro di riforma della Curia sono quelli fino ad ora già pubblicamente indicati dal Papa nei suoi diversi interventi, soprattutto nei Discorsi alla Curia romana.

“Dopo aver illustrato gli obiettivi e i principi fondamentali, tra i quali l’evitare gli sprechi, il favorire la trasparenza, l’assicurare la corretta applicazione dei principi contabili, il seguire il principio di doppio controllo e gli standard internazionali – ha riferito il direttore della Sala Stampa della Santa Sede – mons. Ferme ha evidenziato i seguenti risultati positivi: una procedura uniforme per la preparazione dei bilanci preventivi e consuntivi; una maggiore attenzione alle spese; una maggiore cooperazione e comprensione della riforma finanziaria; un graduale cambiamento di mentalità circa la trasparenza e l’accountability”

Tra le novità dell'ultimo anno, la costituzione, il 21 novembre 2017, della terza sezione della Segreteria di Stato, con la denominazione di Sezione per il personale di ruolo diplomatico della Santa Sede, rafforzando l'attuale ufficio del delegato per le Rappresentanze pontificie e il Motu Proprio «Imparare a congedarsi» del 12 febbraio 2018, con cui si regola la rinuncia, a motivo dell'età, dei titolari di alcuni uffici di nomina pontificia

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