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Naufragi della coscienza. A Crotone oltre 66 vittime

Mons. Gian Carlo Perego: l'Europa crei un canale umanitario permanente nel Mediterraneo

Naufragi della coscienza. A Crotone oltre 66 vittime

Sono oltre sessanta le vittime del naufragio del barcone affondato a pochi metri dalla costa al largo di Steccato di Cutro, nella provincia calabra di Crotone, nella notte fra sabato 25 e domenica 26 febbraio.
Circa ottanta - al momento - i naufraghi tratti in salvo. I migranti provenivano per lo più da Iran, Afghanistan, Pakistan e Siria. Si trattava di uno dei tanti viaggi della speranza che percorre la rotta turca, quella più battuta dai migranti provenienti dal Medioriente e meno percorsa dalle navi Ong. Il peschereccio che trasportava uomini, donne e bambini non ha retto alla forza del mare agitato.

Mentre non si fermano le ricerche dei numerosi dispersi, arrivano le parole di chi chiede da più parti che si ponga fine a questa strage continua nel Mediterraneo.

Parlando domenica 26 febbraio all’Angelus, Papa Francesco ha detto: «Stamattina ho saputo con dolore del naufragio avvenuto sulla costa calabrese, presso Crotone. Già sono stati recuperati quaranta morti, tra cui molti bambini. Prego per ognuno di loro, per i dispersi e per gli altri migranti sopravvissuti. Ringrazio quanti hanno portato soccorso e coloro che stanno dando accoglienza. La Madonna sostenga questi nostri fratelli e sorelle».

Il Card. Matteo Zuppi, Presidente della CEI, ha espresso il cordoglio di tutto il Paese per queste vittime "che sentiamo nostre": "Questa ennesima tragedia, nella sua drammaticità, ricorda che la questione dei migranti e dei rifugiati va affrontata con responsabilità e umanità. Non possiamo ripetere parole che abbiamo sprecato in eventi tragici simili a questo, che hanno reso il Mediterraneo in venti anni un grande cimitero". 

Don Marco Pagniello, Direttore di Caritas Italiana, ha riportato l'attenzione alla responsabilità di tutti, affinchè si faccia la propria parte per trovare soluzioni adeguate: "Questo naufragio avviene all’indomani della conversione in legge del decreto che limita gli interventi di salvataggio in mare. Caritas Italiana ribadisce l’urgenza di una risposta strutturale e condivisa con le Istituzioni e i diversi Paesi, affinché l’Italia e l’Europa siano all’altezza delle loro tradizioni, delle loro radici e del loro umanesimo".

Da Mons. Gian Carlo Perego, Presidente di Fondazione Migrantes, il richiamo all'Europa "per un’operazione Mare nostrum, che metta strettamente in collaborazione le istituzioni europee, i Paesi europei, la società civile europea rappresentata dalle Ong. La collaborazione con i Paesi del Nord Africa non può limitarsi a interessi energetici o a sostegni per impedire i viaggi della speranza, ma deve portare a un canale umanitario permanente e controllato nel Mediterraneo verso l’Europa".

(Foto ANSA/SIR)

Fonte: Comunicati stampa
Il Cittadino
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