Lettera in redazione - Allarme droga a San Sisto
Accorato appello di Padre Rinaldo per lo spaccio di droga in Centro Storico
L’occasione di questa lettera aperta è stata l’accorata considerazione dei commercianti di questa porzione di Via Pre’, che gravita intorno alla parrocchia di S. Sisto, di non farcela più a sopportare e a difendersi da un enorme traffico di droga che ci affligge da anni ma che in questi ultimi tempi ha assunto proporzioni veramente sorprendenti.
Decine e decine di giovani e giovanissimi, perlopiù senegalesi, si danno il cambio per spacciare tra lo slargo sopra Piazza dello Statuto, fino a Via delle Fontane, specialmente di fronte a Vico Sant’Antonio nel tratto superiore e inferiore, con una modalità invadente e arrogante che supera ogni immaginazione. Ormai la strada è la loro: “Questo è il nostro lavoro” dicono e “voi siete razzisti”. E’ un via vai continuo di spacciatori e loro clienti che affliggono amaramente questo povero territorio. Tutto avviene alla luce del giorno a dispetto della legge e col favore di chi non vuol fare nulla o afferma di non poterlo fare.
Le forze dell’ordine, tutte encomiabili, passano per la via nei rispettivi turni e allora si assiste a un gioco ormai grottesco: alla loro vista da lontano gli spacciatori si allontanano, per lo più divertiti, si fanno un giro di qualche isolato e poi ritornano al loro posto e al loro traffico.
“Ce ne andremo via”, mi dicono i commercianti “ormai è anche pericoloso: si verificano alterchi violenti, aggressioni, non di rado con feriti tra delinquenti… Quando arriviamo al mattino presto, per preparare il lavoro, siamo intimiditi e costretti a chiamare Polizia e Carabinieri”.
Non se ne può più! Eppure questa porzione di centro storico ha dimostrato nel tempo grande civiltà e spirito di accoglienza: la parrocchia, per esempio, aiuta tantissimi stranieri bisognosi, di tutte le etnie, ma il loro numero, sempre crescente, preclude ogni possibile e ragionevole cammino di assimilazione e integrazione.
I cittadini regolari e i commercianti di Via Pre’ pagano le tasse e chiedono di essere ascoltati, rispettati e tutelati. Non si può chiedere loro di sopportare situazioni intollerabili per ragioni magari di convenienza strategica, come il controllare meglio e circoscrivere un poco le attività illegali. Se ne andranno via da Via Pre’, spalancando la strada ad una completa ghettizzazione. Non pretendiamo miracoli né vogliamo scaricare solo su altri i problemi, per cui diamo un suggerimento: ci sono tanti negozi chiusi in Via Pre’: apritene uno, con una piccola presenza permanente di tutori dell’ordine preparati, discreti, ma decisi a contrastare il crimine. Può essere una via d’aiuto e recupero per giovani spacciatori e i loro clienti, favorendo forse qualche positiva decisione di cambiamento nelle loro scelte.
*Parroco di San Sisto
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