Commenti
stampa

La città che sognamo - II

Verso le elezioni comunali - 2

“Quanto sono belle le città che superano la sfiducia malsana e che integrano i diversi e fanno di questa integrazione un nuovo fattore di sviluppo! Quanto sono belle le città che, anche nel loro disegno architettonico, sono piene di spazi che uniscono, relazionano, favoriscono il riconoscimento dell’altro!” (Papa Francesco, Discorso ai movimenti popolari, 2014). Queste parole di Papa Francesco ci portano diritte al cuore del “sogno città”.

Se desideriamo una città protesa a realizzare gli Obiettivi proposti dall’Agenda 2030, il primo passo da compiere insieme è quello di mettere al centro le persone e creare le condizioni perché le persone si incontrino, si ascoltino, dialoghino e si uniscano per costruire la città del futuro. “Spazi che uniscono”. Già nella Evangelii gaudium Francesco aveva richiamato l’urgenza di “creare luoghi in cui rigenerare la fede… e orientare le scelte individuali e sociali al bene e al bello” (EG, 77).Lecito sognare una bella città, doveroso mettersi a disposizione per costruirla.

Un compito che spetta innanzitutto alle comunità. Se la città è luogo privilegiato per il bene comune è ovvio che sia anche luogo privilegiato per l’evangelizzazione. Il cammino sinodale che anche la Chiesa che è in Genova sta percorrendo punta a creare ed animare comunità unite e “in uscita”. La partita dell’annuncio si gioca “fuori casa”, creando luoghi e incontri che accolgano le questioni vive ed urgenti della vita sociale e possano accompagnare le persone alla riscoperta “dell’ALTRO” (inteso come persone e come condizioni di vita).
La comunità cristiana è dunque soggetto di promozione umana e di annuncio.

Per questo sono essenziali le parole che sono guida del percorso sinodale: ascolto, dialogo, relazione, comunione e partecipazione. Sognare la città significa quindi contribuire alla realizzazione delle condizioni possibili per il bene di tutti. Come cristiano sento il dovere missionario di annunciare il Risorto; come cittadino ascolto, incontro, mi prendo cura delle realtà, delle persone che sognano casa, lavoro, studio, ambiente (sano, respirabile, sostenibile), giustizia, pace.

Quali possono essere i punti da tener bene presenti nel momento in cui andremo a scegliere i candidati alle prossime elezioni amministrative?

Si parla tanto di piano strategico. Occorre costruire futuro e quindi sostenere chi ha uno sguardo lungo che sappia disegnare orizzonti e non fermarsi a miopie o ad operazioni di facciata o a cattedrali nel deserto. Una città che continua ad avere sempre meno abitanti deve ripensare la natalità e provvedere ad un importante sostegno alle giovani coppie, ad asili nido, alle famiglie in difficoltà economica ma anche alla cura educativa.

Parlando di famiglie vengono in mente gli anziani sempre più numerosi e sempre più soli che non possono essere relegati in strutture protette ma hanno bisogno di assistenza e “compagnia domiciliare”.

Necessaria quindi una integrazione dei servizi socio-sanitari. Guardare al futuro significa prendersi cura di adolescenti e giovani contrastando l’abbandono scolastico ed il fenomeno dei cosiddetti NEET (giovani che non studiano né lavorano). Per questo occorrono processi complementari alla attività didattica. Ritorna al proposito la necessità di luoghi che favoriscano questa integrazione, espressione della cura dell’educare in una dimensione collettiva: scuola, famiglia, istituzioni, Terzo settore. Insieme. La città ha futuro se cresce insieme. Crescita economica e rigenerazione urbana devono essere coniugate con la giustizia sociale ed ambientale. Aspetti che armonizzati creano coesione e tenuta sociale. Le diseguaglianze, cresciute con la pandemia, sono di ostacolo per una città bella. Si deve uscire dalla mentalità del servizio e dell’assistenza, sempre più spesso discontinua ed emergenziale, per curare l’autonomia dignitosa per cui casa e lavoro diventano scelte prioritarie.

È urgente garantire a tutti un alloggio base (Obiettivo 11 dell’Agenda 2030) rivalutando e rigenerando la enorme quantità di appartamenti sfitti presenti in città. È indispensabile creare sinergie tra istituzioni ed enti specifici per offrire lavoro dignitoso, favorire la nascita di imprese, abbattere la precarietà, curare la formazione professionale, creare spazi laboratorio dove i giovani possano completare il percorso scolastico/universitario con attività di orientamento, avvio di start-up.

Una città ideale e sostenibile non può essere quella che tollera le dipendenze da alcool, droghe e gioco - che sono cause primarie di impoverimento, di disagio, porte aperte alla criminalità - o che accoglie in maniera differenziata! Si potrebbe continuare con tutta una serie di piccole e grandi attenzioni che riflettono la vita quotidiana di una città: mobilità, rifiuti, sprechi e consumi, sostenibilità ambientale ed energie rinnovabili. C’è spazio per il confronto e il dialogo, c’è soprattutto un bisogno di “pensiero” e di orientamenti di cui la comunità cristiana deve essere promotrice e animatrice. È finito il tempo in cui “nelle parrocchie non si parla di politica” a meno che non ci si voglia ritirare o rifugiare in quell’intimismo religioso di cui scrive Francesco nella Evangelii gaudium. Nella Fratelli tutti il Papa rilancia il dovere di una politica che “pensi con una visione ampia, che porti avanti un nuovo approccio integrato”, che si esprima come carità politica: “Ogni impegno orientato al bene comune diventa esercizio di carità” (FT, 180). Il sogno di una città bella trova radici nella comunità cristiana che testimonia la cultura del “noi” e del “ciascuno”. La tensione al “noi” che unisce e costruisce passa dalla disponibilità di “ciascuno” a fare la propria parte realizzando quella “amicizia sociale” preludio per la fraternità universale. Per questo il poco che ciascuno, ciascuna comunità può fare si trasforma in bene comune universale.

*Direttore Fondazione Auxilium

Fonte: Il Cittadino
La città che sognamo - II
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento