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L'industriale

Regia di Giuliano Montaldo; interpreti principali: Pierfrancesco Favino, Carolina Crescentini, Mauro Pirovano, Francesco Scianna.

L'industriale

Regia di Giuliano Montaldo; interpreti principali: Pierfrancesco Favino, Carolina Crescentini, Mauro Pirovano, Francesco Scianna.

Torino ai giorni nostri: le officine Ranieri sono fortemente in crisi. Il proprietario cerca di salvare la fabbrica sorta, qualche decennio prima, dalla volontà del padre, ma le banche non vogliono concedere prestiti e le finanziarie assomigliano in modo preoccupante agli strozzini.
Ranieri è dunque sempre più in difficoltà e anche se la suocera potrebbe intervenire ad aiutarlo, l'industriale vuole cavarsela da solo. Intanto, sembra andare sempre più in crisi anche la sua famiglia.
Girato quasi totalmente in bianco e nero, "quasi" perché vi è qualche accenno pallido di colore, in questa Torino gelida e livida, "L'industriale" è un film molto intenso che mette in campo principalmente il tema dell'etica del lavoro, la denuncia verso un'economia "spavalda" che non guarda in faccia a nessuno e a niente, lo spettro della disoccupazione… insomma la crisi attuale. Un film cupo e condotto su più registri, non solo come una riflessione sulla società di oggi, ma anche dal punto di vista psicologico, sulla falsariga del noir e del melodramma, e che riesce a tenere sulla corda lo spettatore fino ad un finale sorprendente, ma la cui conclusione appare sospesa e alla quale risponde la sensibilità dello spettatore.
Bravissimi tutti gli interpreti, da Pierfrancesco Favino nella parte dura e sofferta dell'industriale, a Carolina Crescentini nel ruolo della moglie, fino al genovese Mauro Pirovano che interpreta con grande talento la parte del contabile dell'azienda che fa i conti con le sempre più esigue risorse economiche dell'azienda per pagare gli stipendi degli operai.
Ma "grande interprete" risulta essere la stessa città di Torino, evidentemente molto amata dal regista genovese, che qualche anno fa vi ha ambientato una Pietroburgo come sfondo al film su Dostoevskij. Infatti l'ottantunenne regista, che proprio nel 2008 era tornato a fare film (dopo dodici anni lontano dal cinema) con "I demoni di San Pietroburgo", si conferma con "L'industriale" ancora una volta una pietra miliare nel panorama cinematografico, con una pellicola proprio da vedere.
 

Allegato: LetteraPastorale2012.pdf (2,70 MB)
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