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Italia ed Europa: problemi di Pnrr

Anche i Paesi dell'Unione sono divisi sui "fondamentali"

Il governo guidato dalla premier Giorgia Meloni ha inviato alla Commissione europea il Documento programmatico di bilancio, con la sintesi delle misure adottate e delle relative coperture, cercando di rassicurare i nostri partner sulla sostenibilità dei nostri conti precisando più volte nel documento di accompagnamento predisposto dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti che si tratta di una manovra prudente.

Il ministro Giorgetti ha più volte sottolineato che se servirà si potranno utilizzare "eventuali entrate aggiuntive e risparmi di spesa", ma anche in questo caso senza fornire alcuna indicazione tecnica, e che appena i prezzi del gas torneranno ai livelli pre-crisi l'esecutivo ridurrà e poi toglierà gli aiuti per contenere i prezzi delle materie energetiche.
La caccia spasmodica alle risorse per le coperture della legge di bilancio appena inviata all'Ue ha costretto l'esecutivo a ricorrere ai soliti stratagemmi, che in passato erano stati utilizzati dai partiti durante l'iter parlamentare, con una serie di mini-tasse, dalle sigarette alle criptovalute e colpendo i pensionati con assegni da 2.100 euro lordi in su, le società energetiche ed i beneficiari del Reddito di cittadinanza che sono occupabili dimostrando ancora una volta come nel nostro paese non si riesca a mettere in campo una manovra di ampio respiro che possa garantire una ripresa economica e sociale ma ogni volta ci si limiti a tamponare l'immediato con voci di spesa e di risparmio approssimative ed incerte che poi regolarmente si riescono a realizzare solo in minima parte.

L'altro grande problema del nuovo esecutivo è quello dell'attuazione del Pnrr sui territori, indispensabile per cercare di raggiungere i 55 obbiettivi che scadranno a fine anno e che valgono 19 miliardi di euro.

Una recente ricognizione di Palazzo Chigi ha confermato che ci sono circa 40 miliardi di euro di investimenti a rischio e che è necessario aprire con Bruxelles un negoziato per evitare che il ritmo di esecuzione possa diventare troppo sostenuto e quindi impraticabile.

La Commissione europea nelle sue ultime raccomandazioni, che assegna due volte all'anno ai paesi membri, ha messo in evidenza i suoi dubbi sui conti pubblici italiani. La Commissione ha messo un importante "Alert" sui tassi relativi ai titoli di stato in connessione con il nostro alto debito rimarcando che "la crescita dei tassi sta facendo aumentare i costi di finanziamento ed i rischi per la sostenibilità sono elevati nel medio termine".
Nella tabella allegata al documento Bruxelles ha sottolineato come l'Italia sia il paese con i maggiori rischi sul debito pubblico nei prossimi 10 anni seguito dalla Grecia e dalla Francia e come il nostro paese sarebbe il meno attrezzato in caso di un nuovo shock.
La divisione tra i paesi Ue è emersa ancora una volta prepotentemente in occasione della discussione sul "price cap" del gas culminata con la bocciatura della proposta della Commissione europea in occasione del Consiglio straordinario dei ministri Ue dell'Energia e dell'esame del documento messo ai voti per criticare l'ostruzionismo dell'Ungheria sugli aiuti all'Ucraina e sulla global minimum tax approvato con soli 416 voti favorevoli e che ha visto i deputati del centrodestra platealmente spaccati.

La guerra scatenata contro l'Ucraina da Vladimir Putin avrebbe invece dovuto spingere i partner Ue a fare quel salto in avanti tanto auspicato da tutti, ma voluto da pochi, per trovare la forza necessaria per evitare che in futuro si verifichino di nuovi errori gravissimi, dettati da interesse di parte o da errori di valutazione, come accaduto nel 2008 in occasione del vertice di Bucarest in cui Angela Merkel si oppose con tutte le sue forze al presidente americano George W. Bush per impedire l'ingresso dell'Ucraina e della Georgia nella Nato.
Un'Europa in cui i paesi cosiddetti forti e virtuosi cercano di prevalere con la forza e la pressione economica su quelli più fragili e deboli è destinata a perdere importanza e centralità mentre sarebbe necessaria una grande coesione e solidarietà per mettere le basi per un rilancio economico e sociale e prevenire eventi drammatici come la guerra in Ucraina e la speculazione sul prezzo del gas.

Fonte: Il Cittadino
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