Genova e Liguria
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La Liguria torna “gialla” ma serve mantenere rigore

 Attese disposizioni per il prossimo Natale

La Liguria torna “gialla” ma serve mantenere rigore

La Liguria torna in “zona gialla”, ma non si può abbassare la guardia rispetto alle regole da osservare per contenere la diffusione del Covid-19.
Dal Presidente della Regione Giovanni Toti un cauto ottimismo, commentando i dati dei contagi di domenica 29 novembre: “Si conferma la discesa costante e omogenea in tutto il territorio regionale dell’epidemia. A Genova si registra il dato migliore in assoluto degli ultimi mesi, con soli 208 nuovi positivi e anche alla Spezia la situazione sta tornando dentro i limiti assoluti di guardia. Diminuiscono i pazienti ricoverati e, cosa più importante, calano anche i pazienti in terapia intensiva, segno che le curve dei diversi parametri si stanno allineando verso la decrescita. Il nostro auspicio – sottolinea Toti - è che dalla prossima settimana ci possa essere una svolta anche nella curva dei decessi: è quello per cui lavoriamo senza sosta e per cui chiedo a tutti di rispettare in modo rigoroso le regole per contenere i contagi”.
La Regione è ora al lavoro per valutare la possibilità di riaprire alcuni reparti degli ospedali che erano stati destinati all’accoglienza dei malati Covid.
“Scendono i ricoverati all’Evangelico, che non accetta più pazienti covid e tornerà all’attività in elezione riprendendo interventi, visite e prestazioni sanitarie, segno anche della capacità del sistema di riconvertire rapidamente la nostra sanità”.
Intanto, con il ritorno in una fascia di rischio più bassa, bar e ristoranti hanno potuto nuovamente riaprire al pubblico al di là delle ormai collaudate attività di asporto e servizio a domicilio.
"Siamo ottimisti", dice Alessandro Cavo, presidente della Fipe Confcommercio della Liguria e proprietario di un locale nel centro di Genova. "I segnali sono positivi, c'è voglia di tornare al ristorante, di tornare a socializzare a tavola, ma i problemi permangono. La stima del danno causato dalla zona arancione non è stata ancora quantificata, ma non avrà numeri bassi".

Genova e altre città liguri sono tornate a popolarsi, ma permangono divieti in alcune zone più soggette ad assembramenti, come per esempio Corso Italia a Genova.
Tutte le regioni sono in questi giorni in attesa di un incontro con il Governo per definire le misure e le restrizioni in vista delle festività natalizie. “Per quanto mi riguarda, ho proposto di mantenere la diversificazione tra i territori che più stanno soffrendo e quelli che, invece, stanno uscendo dalle difficoltà legate alla pandemia, in cui ci può essere un po’ più di libertà, magari anche prevedendo una zona ‘bianca’ dove, se l’andamento della pandemia lo consente, bar e ristoranti possano rimanere aperti anche la sera.
Occorre certamente prudenza e non è escluso che poi, tra gennaio e febbraio, occorrerà magari fare qualche sacrificio in più, ma le giornate delle festività natalizie sono cruciali per la nostra economia, per i nostri produttori, per il settore agroalimentare, per i rapporti sociali e per le nostre tradizioni”, ha detto il Presidente della Regione.

Fonte: Comunicati stampa
Il Cittadino
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