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Alla Chiesa del Carmine presentata la Via Crucis di Ferruccio Quaia

La Via Crucis dell'ultimo dei transatlantici realizzati in Italia

Alla Chiesa del Carmine presentata la Via Crucis di Ferruccio Quaia

Venerdì 9 marzo nella chiesa di Nostra Signora del Carmine e Sant'Agnese, al termine della celebrazione liturgica della Via Crucis, è stata presentata ai fedeli la Via Crucis in bronzo fuso realizzata dell'artista veneto Ferruccio Quaia nel 1966, un tempo collocata nella cappella di bordo della nave Eugenio C., costruita nel 1964 e demolita nel 2005. La nave rappresentò di fatto l'ultimo transatlantico realizzato in Italia, divenuto ben presto un simbolo di eleganza e modernità: l'arredo interno fu studiato da Giovanni (Nino) Zoncada,  (Venezia 1898 - Genova 1988),  uno dei più qualificati architetti navali degli anni Cinquanta e Settanta, noto per avere creato allestimenti suggestivi in molte navi da crociera, appartenenti a differenti compagnie di navigazioni straniere. I suoi arredamenti erano caratterizzati dalla collaborazione tra differenti artisti, che con materiali e forme particolari allestirono i saloni e i grandi ponti delle navi, allora considerate mezzi di trasporto elitari. Il suo staff era composto da artisti come Marino Marini, Giacomo Manzù, Francesco Messina, Emanuele Luzzati, tanto per citare i più conosciuti, i quali utilizzarono differenti materiali per realizzare suggestivi soggetti collegati a temi marini: noto è l'impiego di lamine d'argento composte in forme stilizzate e collocate nelle sale da gioco, o la tessitura di lana e seta per creare arazzi con  soggetti fiabeschi. Per la cappella di bordo dell'Eugenio C, Zoncata interpellò Ferruccio Quaia, professore di intaglio nel legno al Liceo Artistico di Padova, estimatore dell'arte romanica, qui richiamata nella definizione squadrata e rigida delle figure realizzate nelle formelle bronzee, che ricordano i diversi momenti della passione di Cristo. La Via Crucis è stata donata dalla famiglia Costa alla Parrocchia, richiamando il ruolo privilegiato che la chiesa ebbe nei secoli nei confronti delle attività portuali, in particolare con la corporazione dei Caravana, i quali ottennero un altare nella navata sinistra, a loro affidato con il privilegio del giuspatronato. L'antica corporazione ebbe antichi statuti firmati e riconosciuti dal Comune di Genova fin dal 1340, con i quali si concedeva il diritto esclusivo allo scarico e al carico delle merci transitanti per la Dogana di Genova. L'appartenenza al sodalizio avveniva di padre in figlio, a condizione che i figli nascessero nelle zone di origine dei padri: in questo modo si garantiva la successione ereditaria e il predominio su una attività centrale per la vita economica della città.

L'evento è stato condotto dall'Abate Don Davide Bernini e dall'architetto Giovanni Battista Varese, che hanno illustrato ai numerosi presenti il significato che  questo importante dono ha per la parrocchia: l'architetto Varese ha poi tracciato un interessante quadro storico sul panorama artistico degli anni Sessanta, in cui l'architetto Zoncata fu uno dei più interessanti protagonisti.

Al termine si è ascoltata la lettura del testo di Paul Claudel “Les quatorze meditations du Chemin de la Croix”, a cura di Guido Conforti.

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