Comunità diocesana
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Una finestra sul Seminario - Ogni settimana su Il Cittadino

Un anno di accoglienza e ospitalità

Una finestra sul Seminario - Ogni settimana su Il Cittadino

Da alcune settimane Il Cittadino presenta la realtà del Seminario Arcivescovile Benedetto XV per far conoscere il più possibile la comunità del Righi, che ospita oggi 14 seminaristi (di cui 9 genovesi), e che nel corso del tempo è diventata sempre più un crocevia di accoglienza di esperienze, gruppi, associazioni che qui trovano ospitalità e spazi per portare avanti le proprie attività.

Questa settimana il Rettore don Fully Doragrossa fa il bilancio di un anno di vita del Seminario Arcivescovile. Il Cittadino continuerà ad accompagnare la vita del Seminario con lo scopo di farla conoscere sempre di più, non solo alla Diocesi ma a tutta la città.

La parte femminile del reparto del Ge 51 di Genova Rivarolo è arrivata in Seminario la sera, hanno dormito con stuoino e sacco a pelo nei saloni dell’“accoglienza gruppi”; essendo scout sono autonome in tutto per il resto. Hanno chiesto se qualcuno poteva celebrare Messa con loro. Questo è un esempio di quel che succede ogni fine settimana, ma non solo, nel nostro Seminario. Siamo in grado di raccontarvi l’accoglienza del 2023.
Anzitutto Scout: da ogni parte d’Italia (Albenga, Brescia, Varese, Jamboree nazionale, Campi nazionali di formazione) e da ogni parte di Genova (Ge 21, Ge 29, Ge 8, Ge 28, Ge 5, Ge 25, Cornigliano, Ge 30, Ge 206, Ge 16, Ge 100, Ge 49, Ge 52, Ge 26). La zona Diamante si è ritrovata ogni mese per la sua assemblea. Inoltre hanno trovato asilo anche assemblee regionali, settimane comunitarie, cacce per lupetti, attività di squadriglia per piccoli gruppetti. Insomma, attività di ogni ordine e grado, in ogni situazione.
Poi, a ruota, Azione Cattolica e parrocchie: si sono svolti in Seminario convegni diocesani, bivacchi giovanissimi (100 ragazzi la settimana scorsa hanno dormito per terra nei soliti saloni). Numerose sono state le giornate di ritiro, le giornate in preparazione ai sacramenti, le giornate di convivenza parrocchiale e gli incontri per ragazzi.
Comunione e Liberazione fa qui i propri convegni collegandosi in diretta dall’auditorium, ora fornito di wi-fi e di telone gigantesco in grado di proiettare non solo film e slide, ma anche collegamenti con altri auditorium nel mondo; e poi le giornate in preparazione alla maturità, le giornate di studio in preparazione agli esami.
Il Movimento Ragazzi si ritrova ogni mese per il cammino sulla Parola di Dio con Don Marino Poggi.
L’Equipe Notre Dame svolge in Seminario i suoi convegni, le sue giornate e i suoi ritiri; alcune equipe lo eleggono come sede.
Il Movimento dei Focolari è venuto molte volte per i raduni e incontri.
Il Movimento Eucaristico Giovanile organizza qui settimane comunitarie, bivacchi di formazione e spiritualità, e la comunità dei Padri Gesuiti si appoggia al Seminario per dare alloggio alle famiglie dei novizi per le professioni annuali.
Abbiamo accolto gruppi di Pastorale giovanile provenienti da Biella, da Milano, da diocesi pugliesi in viaggio verso Lisbona andata e ritorno, l’AC di Mantova, San Egidio di Pavia.
La Comunità Ucraina ha mandato da noi gli sportivi sordomuti, i catechisti e tante persone di passaggio.
Inoltre, abbiamo accolto un numero molto alto di ospiti “singoli”: preti provenienti da molte diocesi, anche di altre nazionalità e di passaggio da Genova o invitati per svolgere qualche attività nella nostra diocesi.
Abbiamo accolto relatori di convegni, missionari di passaggio, giornalisti. Abbiamo dato ospitalità a gruppi di suore, gruppi di preti in gita a Genova o seminaristi di altri seminari coi loro formatori, gruppi di frati, esercizi spirituali della SMA, una settimana biblica ispirata a Paul Freire, seminaristi stranieri di passaggio.
Il seminario è, naturalmente, la sede per le attività formative dei preti giovani la domenica sera.
I saloni spesso ci vengono chiesti da gruppi che semplicemente si riuniscono anche senza fermarsi a dormire ad esempio Retrouvaille, i Cursillos, Proposta.
Vengono usati non solo i saloni, ma anche gli spazi ampi come la Sala azzurra, l’auditorium “Giovanni Santolini” che servono per le giornate comunitarie.
Nel seminario si svolgono le periodiche iniziative diocesane del clero, ritiri, aggiornamento, Consiglio Presbiterale, Consiglio dei Vicari e tutte le commissioni regionali (e non sono poche: pastorale giovanile, sanitaria, del lavoro, economica...) che riconoscono il Seminario come il luogo consono alle loro attività, anche perché è il più centrale della Regione (e in questo Genova è indiscutibile...).
Tra i tanti ospiti spicca la Conferenza Episcopale Ligure: i Vescovi delle sette diocesi della nostra Regione ecclesiastica hanno nel Seminario di Genova la sede dove si riuniscono.
Di sicuro ho dimenticato qualcuno o qualcosa.
Facile ,mi direte! Con quella struttura!
La casa di accoglienza (oggi ridenominata “Le Tre Tende”: avete presente il Tabor... non assomiglia un po’ alla collina del Righi?) è stata fatta per quello!
Cari amici, voi dimenticate una cosa semplice: Tenda 1, il primo piano della casa di accoglienza è da due anni la splendida casa della comunità ucraina che ospitiamo dal marzo 2022, dallo scoppio della guerra. Quei bambini ci sono oramai entrati nel cuore e anche se è il Melograno a occuparsene insieme con la Prefettura, per noi sono come famiglia.
La Tenda 2 poi è occupata dai senza fissa dimora almeno quattro mesi di inverno.
La Tenda 3, il terzo piano (ora sbloccato avendo aperta una porta verso il Seminario) è stata data a famiglie palestinesi per un mese.
Eppure pur avendo tutti gli spazi bloccati il Seminario è riuscito a fare il suo lavoro: funzionare come casa di formazione, di spiritualità, di fraternità per tutta la diocesi. Mettere al primo posto i poveri ci ha fatto moltiplicare l’occasione di formazione offerta a tutti quanti. Non esiste vera formazione senza mettere i poveri al centro così come non è saggio mettere i poveri al centro senza formazione: si finirebbe col mettere al centro sé stessi.
La Provvidenza spesso ci ha messo una pezza. Le carenze organizzative sono sotto gli occhi di tutti e un plauso grande va ai seminaristi che accolgono tutto ciò con un sorriso e una pazienza infinita. Ma così si abituano ad avere chiese forse un po’ in disordine ma vive e non solo musei (a proposito… non ho parlato della nostra Biblioteca che ha intrapreso un cammino per essere un museo vivo che proponga attività e apre le sue porte come polo intellettuale e culturale, ma ne parleremo in un altro momento; la biblioteca intanto ha esteso e di molto l’orario di apertura! Venite e vedrete) e ad avere la vita un po’ scombinata ma anche più allegra.
Il Signore si incontra nel silenzio e negli incontri. Questo vorrebbe essere lo stile di questa Casa. Creare casa è il motto delle vocazioni e noi stiamo cercando di fare così: creare una casa, coi nostri muri 65enni, che insegni a costruire casa interiore, casa di relazioni, casa comune in una natura meravigliosa che abbraccia con lo sguardo l’intera città. Il nostro impegno da migliorare sarà proprio questo: creare una casa di relazioni e non solo di offerta di mura prestigiose quanto si vuole e in un posto bellissimo, ma mute se non ci dedicheremo con più attenzione a chi accoglieremo. Questo il nostro impegno come comunità del Seminario una comunità aperta a tante collaborazioni per vivere questa missione.
*Rettore Seminario Benedetto XV

Resta aggiornato sulla vita del Seminario! Consulta la sezione dedicata e sempre aggiornata sul sito della Diocesi di Genova 

Fonte: Il Cittadino
Una finestra sul Seminario - Ogni settimana su Il Cittadino
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