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Centenario della nascita di Aldo Gastaldi: la celebrazione a S. Maria di Granarolo

Il ricordo della famiglia Gastaldi e la targa apposta sulla casa natia

Centenario della nascita di Aldo Gastaldi: la celebrazione a S. Maria di Granarolo

"Non trovai nessuno sulla terra che potesse darmi né tranquillità né giustizia. Trovai l'una e l'altra in Dio": così è scritto sulla targa che è stata apposta domenica 19 settembre, in occasione delle celebrazioni organizzate dalla Diocesi e dal Comune di Genova per il centenario dalla nascita, sulla casa nel quartiere di Granarolo dove nacque Aldo Gastaldi "Bisagno", servo di Dio, Comandante della Divisione Cichero, "primo partigiano d'Italia", morto prematuramente, a 23 anni, il 21 maggio 1945.
Il centenario della nascita di Aldo Gastaldi è stato ricordato al mattino con una semplice cerimonia sul sagrato della chiesa di Santa Maria di Granarolo alla presenza di Mons. Marco Tasca, del sindaco Marco Bucci, del Presidente del Municipio Centro-Ovest Michele Colnaghi, del parroco don Nicola De Virgilio, e dei familiari di Aldo, fra cui la sorella Teresa e il nipote omonimo.

Il nipote Aldo Gastaldi, a nome della famiglia, ha ricordato "Bisagno": "La famiglia di Aldo non è qui per proporre un mito. Siamo qui per parlarvi di un giovane che ha basato tutta la sua vita sulla verità del Vangelo. Con Aldo, illuminato dalla sua semplice fede, tutto è sovvertito. Nel suo ruolo di comandante Aldo è autorevole, mai autoritario, non si eleva mai a maestro; Aldo non mira a cambiare i suoi uomini ma a migliorare se stesso. Aldo ha un criterio di discernimento assoluto su ciò che è bene e ciò che è male: il suo criterio è il Vangelo, la Parola di Dio. Questo - ha detto il nipote - gli permette di avere rispetto dei suoi uomini ma anche del nemico. Bisagno, come tutti gli uomini che hanno davvero messo al centro della propria vita Cristo, lascia un messaggio a tutti, e soprattutto ai giovani: oggi la verità esiste, e lui lo testimonia con la sua dolcezza, la sua fermezza, il suo esempio e il suo silenzio”.
In questa epoca molto tormentata, ha concluso il nipote Aldo, “Bisagno lascia un messaggio di speranza e bellezza senza tempo, invitandoci a tenere lo sguardo sempre alto, qualunque cosa accada e qualunque sia il nostro ruolo nella società. Solo uno sguardo così, sono convinto, è garanzia di libertà e vera pace”.
Anche il Sindaco di Genova ha voluto ricordare Gastaldi, “Un faro per la sua capacità di vedere con cuore e cervello”, e per la sua fermezza di fronte alla sfida che gli pose il momento storico difficile.

“Oggi - ha detto ancora Bucci - Bisagno è un esempio per tutti noi, per affrontare con cuore e passione le sfide che dobbiamo vincere. Bisagno ci ha insegnato che le sfide si possono affrontare anche se sono difficili, con coraggio, determinazione, intelligenza, cuore e passione senza arrenderci per la nostra città e i nostri figli”.
Mons. Tasca, ringraziando per questa cerimonia, ha manifestato la sua gioia per la possibilità di ricordare un figlio della comunità cristiana, che ha saputo delineare la sua fede in maniera decisa in un momento storico molto difficile. La sua testimonianza - ha detto il Vescovo - è soprattutto quella del servizio, non solo ai suoi uomini, ma a tutta la comunità.

Quindi, un accenno alla Causa di Beatificazione, avviata dal Card. Angelo Bagnasco lo scorso 9 dicembre 2019.
"Affidiamo al Signore anche la causa di beatificazione iniziata due anni fa. La figura di Aldo è trasversale, e di esempio per chi ha fede, ma anche per chi non crede".
Mons. Tasca, davanti alla casa natia di Aldo, ha impartito la benedizione ai presenti e alla targa posta in sua memoria.

Fonte: Il Cittadino
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