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Violenze e abusi ad Haiti. La testimonianza di Maddalena Boschetti

Le gang coalizzate contro la polizia affamano il paese

Violenze e abusi ad Haiti. La testimonianza di Maddalena Boschetti

Da ormai anni denunciamo le violenze e gli abusi delle gang in Haiti. Siamo abituati alla loro violenza, ai rapimenti a scopo di estorsione per pagare i lussi e le follie dei capi banda e le armi ed i piaceri dei banditi che obbediscono loro. Siamo abituati alle esplosioni di violenza e alle sparatorie improvvise, al chiedere informazioni sui gruppi Whatsapp di sicurezza prima di uscire di casa, o prima di scegliere un percorso, siamo abituati all’essere pronti a scappare o a tenere provviste in casa, nell’eventualità di dover rimanere barricati per parecchi giorni, perché fuori sparano.
Siamo abituati anche all’ipocrisia dei capibanda che parlano come autorità e regalano i viveri rubati alla gente affamata per comprare i loro consensi, mentre continuano a uccidere, rapire e violentare. Siamo abituati a subire tutto ciò, ma non ad accettarlo. Ma meno di due settimane fa, il 29 febbraio, abbiamo dovuto essere testimoni di qualcosa di nuovo, un incubo. Senza preavviso la città è stata scossa da una serie di attacchi armati in molte zone contemporaneamente. Non scontri fra gang limitrofe che desideravano ampliare i loro territori a scapito l’una dell’altra, ma combattimenti fra un’unica coalizione avvenuta fra tutte le gang e le forze di polizia, unica presenza garante dello stato. Una “rivoluzione”, un “colpo di stato” in cui, ed e’ questo il fattore assurdo, le gang si sono proposte come i liberatori di Haiti dal primo ministro ad interim, non amato dal popolo e che governa senza essere stato eletto dall’assassinio dell’ultimo presidente, Jovenel Moise.

Le gang hanno approfittato della sua impopolarità e della sua uscita dal paese per motivi ufficiali, per impedire il suo ritorno sul suolo di Haiti, occupando i due aeroporti ed il porto ed attaccando ministeri, commissariati di polizia, simboli del governo, ma vandalizzando anche ospedali e scuole.

Ciò che più ha sconcertato in questo attacco è la preparazione dimostrata nell’esecuzione di questo piano. Il tempismo perfetto, ma anche la tecnologia ultramoderna: le bande hanno utilizzato anche dei droni da guerra, guidati da professionisti, e hanno pubblicato in tempo reale sui social le immagini degli attacchi e le vari fasi della loro esecuzione.

Sui social. Sempre sui social i vari capigang, vere star di facebook e di tiktok, influencers che guadagnano fortune anche solo con queste loro pubblicazioni, manipolano la verità, deformandola, presentandosi come nuovi leader. Siamo ai limiti dell’assurdo, oppure gli abbiamo già superati. Nei prossimi giorni si teme qualcosa di ancora peggiore, che porti ad una guerra civile dichiarata, invece di quella implicita che stiamo vivendo.

Deformazione della verità, utilizzo maligno dei social, tecnologia da fantascienza in un paese in cui il 50 per cento dei bambini è malnutrito ed in cui i farmaci iniziano a scarseggiare, un paese in cui il sistema sanitario è collassato e i bambini ed i giovani da anni non riescono a finire normalmente un anno scolastico, bruciando gli anni di infanzia e di gioventù come i cumuli di spazzatura ed i cadaveri nelle strade di Port au Prince.

A nome di tutti coloro che sono obbligati a restare, a nome di tutti noi missionari, rimasti per scelta, perché il Signore ci ha dato il difficile privilegio di amare profondamente, a nome suo, questa terra così sofferente e questo popolo di martiri, nuova famiglia che lui ci ha donato, lasciatemi invocare PACE.
La pace è l’unico desiderio di chi vive in un paese in guerra, la pace che non eèsolo il tacere delle armi, ma una vita degna dell’essere umano, nella fraternità, nella solidarietà e nel rispetto, senza paura del proprio fratello, la Vita che il nostro Dio, il Dio della Vita, ha sognato per noi da sempre.
La vita che non abbiamo paura a sperare, comunque, e per la quale non abbiamo paura di spendere la nostra. Il Signore Gesù, Principe della Pace, è il garante della vittoria ultima. Maria, Madre Amata, Madre del Perpetuo Soccorso, Regina della Pace, ci accompagni e ci custodisca.

Maddalena Boschetti

Fonte: Il Cittadino
Violenze e abusi ad Haiti. La testimonianza di Maddalena Boschetti
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