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Necessità dell'8xmille - Il restauro della Cupola della Basilica di Carignano

Prezioso e delicato intervento cui ha contribuito l'8xmille in maniera determinante

Necessità dell'8xmille - Il restauro della Cupola della Basilica di Carignano

Tra i principi che regolano le Disposizioni e il Regolamento che la Conferenza Episcopale Italiana ha approvato nella 71° Assemblea Generale del 2018 si legge la necessità di considerare il patrimonio architettonico nella prospettiva della sua più ampia valorizzazione, prestando attenzione al valore che questo ha per le comunità, in vista della missione fondamentale della Chiesa.
La C.E.I. offre quindi ogni anno la possibilità di richiedere finanziamenti per restauri architettonici e stanzia una somma di denaro, che copre in percentuale il costo dei lavori: il parroco deve perciò cercare di integrare la parte rimanente chiedendo spesso aiuto a enti esterni sensibili alla salvaguardia del patrimonio artistico e architettonico.

Questo è successo per il restauro della cupola della Basilica di Santa Maria Assunta in Carignano, la cui straordinaria architettura è un esempio di perfezione strutturale e artistica.
La monumentale chiesa fu costruita per volere della famiglia Sauli sul colle di Carignano, dove la famiglia possedeva ampi terreni: i lavori di progettazione furono assegnati all’architetto perugino Galeazzo Alessi (1512 – 1572) che pose la prima pietra il 10 marzo 1552.
La Basilica rappresenta un unicum nel contesto architettonico della città: la soluzione alessiana, mutuata dai progetti di Bramante e del Sangallo per la Basilica di San Pietro sul colle Vaticano a Roma, fu quella di inscrivere in uno spazio quadrato, lungo oltre cinquanta metri per lato, la struttura a croce greca della chiesa e innalzare su quattro enormi pilastri una grande cupola centrale, accompagnata all’interno del vano, da quattro braccia con volte a botte e quattro vani angolari coperte con cupole minori.

L’intera composizione rappresenta una macchina per stupire, sia all’esterno che all’interno: l’Alessi introduce anche una serie di scelte materiche importanti, tra le quali la rosea Pietra di Finale e l’importazione da Roma dell’infrascato, un particolare tipo d’intonaco che già aveva sperimentato nella cupola della chiesa di San Lorenzo, sempre a Genova, sua prima opera genovese.
Il degrado della struttura della cupola e della sua copertura ha posto quindi la necessità di intervenire su uno di monumenti simbolo della città, fortemente legato alla storia della comunità diocesana genovese.

La cifra richiesta nel 2016 alla Conferenza Episcopale Italiana fu di 350.000,00 euro, ma il costo totale dell’intervento ha superato il milione di euro, data la complessità dell’intervento e la ricerca di materiali adatti al restauro di un bene così significativo.

Grazie a fondi del Ministero dei Beni Culturali, della Compagnia di San Paolo e della Fabbriceria, la Basilica di Carignano, che da sempre delinea lo skyline della città, è tornata nel 2021 a splendere nei suoi colori originali.

*Vice Coordinatore
Ufficio Beni Culturali
ed Edilizia di Culto

Fonte: Il Cittadino
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