Chiesa e mondo
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Messaggio del Santo Padre per la Quaresima 2018

Preghiera, elemosina e digiuno in questo tempo di Quaresima

Messaggio del Santo Padre per la Quaresima 2018

“Per prepararci alla Pasqua del Signore” – ha esordito il Santo Padre, nel messaggio per la Quaresima 2018 -  “la Provvidenza di Dio ci offre ogni anno la Quaresima, “segno sacramentale della nostra conversione”, che annuncia e realizza la possibilità di tornare al Signore con tutto il cuore e con tutta la vita. Il messaggio è incentrato sul tema ispirato dalla versetto evangelico “Per il dilagare dell’iniquità, si raffredderà l’amore di molti" (Mt 24,12)”

I falsi profeti sono come “incantatori di serpenti”, che “approfittano delle emozioni umane per rendere schiave le persone e portarle dove vogliono loro”. “Quanti figli di Dio sono suggestionati dalle lusinghe del piacere di pochi istanti, che viene scambiato per felicità! Quanti uomini e donne – ha proseguito il Santo Padre - vivono come incantati dall’illusione del denaro, che li rende in realtà schiavi del profitto o di interessi meschini! Quanti vivono pensando di bastare a sé stessi e cadono preda della solitudine!”.

Ammonendo dall’azione dei falsi profeti, il Santo Padre li individua nelle vesti anche di “quei ciarlatani che offrono soluzioni semplici e immediate alle sofferenze, rimedi che si rivelano però completamente inefficaci”. “A quanti giovani è offerto il falso rimedio della droga, di relazioni ‘usa e getta’, di guadagni facili ma disonesti! Quanti ancora sono irretiti in una vita completamente virtuale, in cui i rapporti sembrano più semplici e veloci per rivelarsi poi drammaticamente privi di senso!”. “Questi truffatori, che offrono cose senza valore, tolgono invece ciò che è più prezioso come la dignità, la libertà e la capacità di amare”. Grande deve essere l’attenzione per non cadere nell’“l’inganno della vanità, che ci porta a fare la figura dei pavoni… per cadere poi nel ridicolo; e dal ridicolo non si torna indietro”.

“Da sempre il demonio, che è menzognero e padre della menzogna, presenta il male come bene e il falso come vero, per confondere il cuore dell’uomo”. Ad esso bisogna far fronte: “Ognuno di noi è chiamato a discernere nel suo cuore ed esaminare se è minacciato dalle menzogne di questi falsi profeti. Occorre imparare a non fermarsi a livello immediato, superficiale, ma riconoscere ciò che lascia dentro di noi un’impronta buona e più duratura, perché viene da Dio e vale veramente per il nostro bene”. “Chiediamoci allora: come si raffredda in noi la carità?” ha esortato alla riflessione il Santo Padre.  “Ciò che spegne la carità è anzitutto l’avidità per il denaro, radice di tutti i mali”. “Il rifiuto di Dio e, dunque, di trovare consolazione in lui, preferendo la nostra desolazione al conforto della sua Parola e dei Sacramenti”. “Tutto ciò si tramuta in violenza che si volge contro coloro che sono ritenuti una minaccia alle nostre certezze”, ha ammonito il Santo Padre, minacce che possono avere il volto di un “bambino non ancora nato, l’anziano malato, l’ospite di passaggio, lo straniero, ma anche il prossimo che non corrisponde alle nostre attese”.

Il Santo Padre ha, quindi, affrontato il tema del Creato, anch’esso “testimone silenzioso” del “raffreddamento della carità”.  “La terra è avvelenata da rifiuti gettati per incuria e interesse; i mari, anch’essi inquinati, devono purtroppo ricoprire i resti di tanti naufraghi delle migrazioni forzate; i cieli – che nel disegno di Dio cantano la sua gloria – sono solcati da macchine che fanno piovere strumenti di morte”. dall’Evangelii gaudium, in cui vengono descritti “i segni più evidenti di questa mancanza di amore”, Il Santo Padre ha ricordato quali sono “L’accidia egoista, il pessimismo sterile, la tentazione di isolarsi e di impegnarsi in continue guerre fratricide, la mentalità mondana che induce a occuparsi solo di ciò che è apparente, riducendo in tal modo l’ardore missionario”

“Vorrei che la mia voce giungesse al di là dei confini della Chiesa cattolica, per raggiungere tutti voi, uomini e donne di buona volontà, aperti all’ascolto di Dio”. Se come noi siete afflitti dal dilagare dell’iniquità nel mondo, - ha proposto in conclusione di discorso -  se vi preoccupa il gelo che paralizza i cuori e le azioni, se vedete venire meno il senso di comune umanità, unitevi a noi per invocare insieme Dio, per digiunare insieme e insieme a noi donare quanto potete per aiutare i fratelli!”, da qui, l’invito di Papa Francesco, a tutti, ma ai “soprattutto i membri della Chiesa a intraprendere con zelo il cammino della Quaresima, sorretti dall’elemosina, dal digiuno e dalla preghiera”.

 

“Se a volte la carità sembra spegnersi in tanti cuori, essa non lo è nel cuore di Dio! Egli ci dona sempre nuove occasioni affinché possiamo ricominciare ad amare”. Il Papa ha, quindi, esortato a partecipare all’iniziativa “24 ore per il Signore”, che invita a celebrare il sacramento della riconciliazione in un contesto di adorazione eucaristica. Per l’anno 2018, si svolgerà venerdì 9 e sabato 10 marzo, ispirandosi alle parole del Salmo 130,4: “Presso di te è il perdono”. “In ogni diocesi, almeno una chiesa rimarrà aperta per 24 ore consecutive, offrendo la possibilità della preghiera di adorazione e della confessione sacramentale ha concluso il Santo Padre

Fonte: Comunicati stampa
Sir
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